Il limite di una discutibile cultura “civile”
Le notizie della settimana sono sempre tante. Alcune ci incuriosiscono se guardiamo al nostro quotidiano, affetti da una cronica predisposizione verso la …cronaca, meglio se nera. Altre ci possono indirizzare alla discussione se riuscissimo a seguire quanto avviene nelle stanze della politica italiana,ammesso che sia comprensibile e meno caotico il modo di pensare dei nostri rappresentanti (un eufemismo ovviamente vista la non rappresentatività che il “porcellum” attribuisce loro). Altre notizie, invece, segnano il costume e, forse, su queste ogni tanto un po’ di attenzione dovrebbe essere posta.
In un quotato – così si dice – liceo romano sembra che non sia più burocraticamente corretto scrivere sul libretto delle giustificazioni padre o madre. Una notizia non nuova visto che ben più autorevoli espressioni governative si sono pronunciate a favore di una soluzione asettica, asessuata quindi “neutra” per collocare in una singolare veste di par condicio la veste genitoriale assumendo a tale pensiero anche il superamento dello stato di natura.
Ora, da vecchio studente di un liceo alle pendici dell’Aspromonte, guardando e ricordando anche le nostre considerazioni politiche certamente non provinciali, tutt’altro, credo che, di fronte a criticità diverse e fondamentali che dovrebbero interessare una scuola e nella difesa della cultura di cui ne siamo espressione, un simile problema non avrebbe raggiunto tali attenzioni. Non è un problema politico, né giuridico. La nostra tradizione meridionale, come quella italiana, non ha mai messo su piani diversi mamma e papà… anzi, forse lo spostamento di credito è sempre stato più sulla prima che sul secondo.
La verità è che a tale iniziativa, che vuol sostituire mamma e papà con Genitore 1 e Genitore 2, si dovrebbe rispondere che il burocratese scolastico, metapolitico e tecnocratico aveva già previsto sui nostri libretti la locuzione “firma di un genitore o di chi ne fa le veci”. Ora o i libretti di tal blasonato liceo romano non sono mai stati “aggiornati” o qualcuno cerca di farsi pubblicità snaturando le ragioni biologiche di un’ origine nascondendosi dietro un senso civico che non ha contenuti. Un ripasso di biologia o di sana filosofia non guasterebbe. Sul senso civico meglio sorvolare.