Spesso nelle diverse occasioni nelle quali si rendiconta una iniziativa politica, economica o allorquando si devono tirare le somme sulla produttività di una infrastruttura ì numeri diventano importanti. Importanti per due motivi. Il primo perché attraverso i numeri si possono definire i termini dell’efficacia delle azioni condotte e della loro aderenza agli obiettivi prefissati.
Il secondo perché essi servono a confrontarsi in termini quantitativi con altre iniziative magari postesi in competizione tra di loro. Questo può essere il caso delle attività economiche e dei progetti finalizzati ad ottenere obiettivi sociali. Ora, nella corsa a dimostrare che ogni azione politica è destinata al successo si leggono spesso dati statistici che hanno il sapore di una scelta tra quelli che maggiormente possono garantire nel loro messaggio quanto chi è responsabile della condotta politica dell’iniziativa vuole che venga percepito. In genere sempre il successo e mai la sconfitta.
Così capita di sovente di meravigliarci quando, nella ricerca di dati e di tendenze rivolte a valutare l’efficienza di una infrastruttura, ci si imbatte su dati contrastanti che danno spiegazioni diverse sulla reale situazione di una realtà economicamente importante come può essere un porto. Ora, al di là di quanto sia stato scritto negli anni e negli ultimi mesi sul futuro del Porto di Gioia Tauro, e senza scendere sul campo delle polemiche o delle cerimonie, è singolare come e quanto i dati sulla movimentazione delle merci, espressi in TEU, siano così contrastanti tra quelli forniti dalla Regione e quelli che si possono desumere dai siti specializzati sulle attività portuali.
Non sottolineo il fatto che la centralità strategica del Porto di Gioa Tauro circa le rotte mediterranee sia andata dispersa in questi ultimi anni senza risposte particolari da parte della regione perché credo sia evidente. Ma la distanza tra di dati della movimentazione merci, e quindi della produttività, diventa un rebus che dimostra quanto e come ci si muova ancora nella nebulosa atmosfera della politica dei due pesi e delle due verità. Forse meriteremmo di più. Forse più chiarezza su questo, come su altri temi, restituirebbe quella credibilità che si è dispersa ancora una volta nelle nebbie dell’indifferenza.